20 Marzo 2014 |
E’ falso dire che il Movimento 5 stelle sia anti-europeista o che voglia riportare la lira come qualcuno dice. Il M5S è sicuramente contro un’Europa basata sulle banche, sulla finanza, sulla disuguaglianza e sui patti scellerati che ci hanno imposto (MES, fiscal compact, patto di stabilità) che favorisce alcuni Paesi a scapito di altri grazie anche ad una moneta unica che ha diviso invece che unire. In un Europa esclusivamente monetaria e austera non ci possiamo riconoscere e non possiamo rimanere.
La questione non è Euro si o Euro no, ma quale Europa siamo disposti a governare, senza che sia lei a governare noi in modo austero, fiscale ed esclusivamente finanziario. Il M5S vincerà le Europee e andrà in Europa per ridiscutere il concetto stesso di Europa non nuovo ma forse al contrario più originale rispetto all’attuale. Dovremo infatti recuperare quel concetto che sognava un Italiano considerato da molti come padre fondatore dell’Europa, l’antifascista Altiero Spinelli, nel “Manifesto di Ventoténe per una Europa libera e unita”, nel 1942 parlava di un’Europa dei popoli, un’Europa come Comunità Solidale.
I sette punti del M5S, sono punti importanti per rinegoziare anche in chiave provocatoria il concetto di Europa. Ai paletti monetari ed economici è necessario sostituire la solidarietà e la comunità. Dovremo andare in Europa per fare casino e dire no a fiscal compact mes e rinegoziare debito. Per me queste tre cose sono primarie. Poi il referendum di tipo consultivo e non deliberativo è relativamente importante ma anch’esso offrirà finalmente un momento realmente partecipativo e di confronto di cui si dovrà tenere conto.
Nel medio e lungo periodo ci sarà da rimodulare il sistema produttivo/economico e finanziario basandosi su nuovo modelli economici, che guardano soprattutto allo sviluppo sostenibile, alla green economy ma anche alle identità culturali locali, alla valorizzazione del territorio e del suoi beni locali appunto, in contrapposizione a quelli globali, secondo i criteri della stessa decrescita felice.
Ma prima di tutto ribadisco, bisognerà ridisegnare un nuovo concetto di Europa, più solidale, più comunitaria nel vero senso della parola e che metta in secondo piano l’unione monetaria, patto di stabilità e parametri di Maastricht.
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Questo articolo è stato scritto da Domenico Bennardi