Domenico Bennardi SINDACO

Decreto Sblocca Italia – SbloccaTrivelle: la bellezza è a rischio


6 Novembre 2014 | Pubblicato da


Sblocca Italia, il nome è stato scelto perché sembri qualcosa di estremamente positivo, ma intanto dietro il nome ottimistico di questo decreto si nascondono insidie inaccettabili per il nostro Paese.

Ho avuto la fortuna di vivere a Firenze per molti anni, apprezzando le bellezze del nostro paese, ho avuto l’occasione di viaggiare in vari continenti, tra cui USA e Australia, ogni volta che mi recavo in questi paesi lontani, molti sentendo da dove venivo, mi accoglievano con una esclamazione “lovely”.

Siamo talmente immersi nella bellezza, circondati da paesaggi naturali unici che spesso non riusciamo ad essere consapevoli di ciò che abbiamo, causando l’invidia di molte nazioni. I nostri giacimenti sono a portata di mano, dovrebbero essere i nostri borghi, i nostri monumenti, la nostra enogastronomia. Un governo illuminato dovrebbe fare decreti legge a favore e a difesa di questi beni, del turismo culturale, naturale, etc.

Invece, più leggo il decreto sblocca Italia, ormai ribattezzato da molti #sbloccaTrivelle, più mi accorgo che dentro ci sono cose che farebbero mobilitare i più soporiferi abitanti di qualsiasi Stato estero.

C’è davvero un po’ di tutto in questo decreto,  inceneritori, cementificazione, trivelle facili. Gli enti locali e le regioni vengono scavalcate dal governo centrale che potrà avere potere decisionale autonomo sull’approvazione delle nuove trivelle. Fino ad oggi erano le Regioni che mantenevano un ruolo di controllo, difesa e approvazione su nuove trivellazioni. Accentrare questo tipo di decisioni, molto delicate per il territorio, significa poter agire in piena libertà, col rischio di favorire interessi di pochi a scapito delle collettività locali.

Perché poi un decreto legge mi chiedo? Perché tutta questa fretta?

I decreti legge nell’ordinamento giuridico italiano, sono atti normativi aventi forza di legge adottati in casi di straordinaria necessità e urgenza dal governo. Questo sancisce la nostra costituzione all’art. 77. Quali sono i casi di straordinaria necessità o urgenza che hanno spinto il governo a partorire questo decreto legge?

Secondo Renzi, lo Sblocca Italia riconosce “il carattere strategico delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, delineando quindi procedure chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità”

Pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità del petrolio.

E che fine ha fatto l’indiferribilità della lotta alla corruzione? Alla mafia? Alle bonifiche dei territori malati? E l’indefferibilità del rilancio del turismo che ci vede crollare in tutte le statistiche? Alle rinnovabili? Alla ricerca? Alla difesa del territorio? Su queste urgenze andava pensato un decreto legge.

Interessante poi che questo Sblocca Italia preveda che tutte le norme che difendano paesaggi ed ambiente possano essere scavalcate per opere di stoccaggio, trivellazione e compagnia varia. E se la terra è di un  privato che non la vuole vendere perché non gliene importa niente della pubblica utilità petrolifera? Nessun problema, per il privato dissidente è previsto l’esproprio.

Un’altro interessante strumento-concetto previsto dallo Sblocca Italia è il “titolo concessorio unico” con cui sarà sufficiente una sola domanda per eseguire ricerche e sondaggi prima e trivellazioni permanenti dopo. Adesso ci vogliono almeno due permessi distinti. Lo Sblocca Italia cambia tutto questo in nome della semplicità. E che importa se fra i due eventi sono passati anni e magari le realtà territoriali sono cambiate?

Preoccupante oltre che interessante, anche che se i progetti petroliferi comportano una “variazione degli strumenti urbanistici, il rilascio dell’autorizzazione ha effetto di variante urbanistica“.

In Basilicata tutti i parlamentari lucani hanno votato a favore del decreto, ad esclusione solo dei portavoce parlamentari del M5S (Mirella Liuzzi e Vito Petrocelli), che fine hanno fatto i partiti ecologisti? La sinistra ambientalista? Il M5S ormai è l’unica vera opposizione.


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Questo articolo è stato scritto da Domenico Bennardi